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Marketing agroalimentare. Food storytelling: cos’è e come promuove le PMI.

Marketing agroalimentare. Food storytelling: cos’è e come promuove le PMI.

Cos’è il food storytelling.

Raccontare la propria storia, venderla al pubblico, è una strategia sempre più apprezzata anche dalle imprese del settore “food”. Per vendere il prodotto-cibo bisogna raccontarlo, in poche parole bisogna fare food storytelling.
Perché il cibo, soprattutto nell’Italia eccellenza mondiale del Food & Beverage, non è solo una manciata di valori nutrizionali. Il cibo è storia, è tradizione, è emozione. Il cibo è il nostro quotidiano oppure una dimensione “altra”.
Eppure nel food storytelling non è solo il cibo l’unico attore protagonista. Protagonisti sono anche gli imprenditori, gli chef, gli operatori della produzione alimentare. Loro sono il volto umano, i sorrisi, le mani impastate dietro al prodotto finale.
Ma l’altro “fattore umano” di cui tenere conto nel food storytelling è il pubblico. Quel pubblico che dovrai prendere per mano e condurre nel tuo marchio, nel tuo mondo. E più il tuo storytelling sarà efficace più è probabile che il pubblico diventerà la tua clientela, i tuoi assaggiatori. 

Food storytelling: 4 tipologie e case histories di successo.

Il legame tra cibo ed emozione è talmente automatico (pensate solo al fatto che “arrivare alla pancia” significa “toccare l’emotività” di qualcuno) che il food storytelling è filone narrativo molto prolifico. Tuttavia nell’affascinante galassia del food storytelling possiamo individuare 4 tipi di food storytelling:

  1. quello incentrato sul prodotto alimentare
  2. quello che ha come attore protagonista l’imprenditore e/o gli operatori alle spalle di esso
  3. quello che si cala nella quotidianità del consumatore ideale
  4. quello che propone al consumatore uno scenario nuovo, un Altrove

Il food storytelling sul cibo.

Il food storytelling che fa leva sul prodotto cibo è il sottogruppo più diffuso, tuttavia per brevità portiamo come esempio la case history di Cava Grill, locale new-yorkese che promuove nella Grande Mela la cucina greca e mediterranea. I tre soci, amici di vecchia data e chef del locale Ike Grigoropoulos, Dimitri Moshovitis e Ted Xenohristos, consci della potenza evocativa delle immagini, si servono di un visual storytelling fatto di foto delle pietanze ed evocazione dei luoghi di provenzienza, celebrandone il background mediterraneo.

Il food storytelling sui produttori.

Il cibo ha alle spalle anche (e soprattutto) il fattore umano, i produttori. Mani industriose, occhi che guardano il cielo dei sogni ma sondano anche il terreno concreto del settore, sorrisi che accolgono i clienti. Ma anche determinazione. E proprio la determinazione, la “capa tosta”, è l’ingrediente principale della prossima storia: quella del Frantoio Muraglia, che da Andria inonda le tavole col suo olio d’oliva https://www.youtube.com/watch?v=9cX2KnBr6tU

Il food storytelling sul cliente e il suo quotidiano.

Inoltre il cibo, oltre che raccontare di sé e dei suoi produttori, è anche in grado di immergersi nella vita del consumatore. Ed è proprio ciò che ha fatto Ferretti Caseificio, che al richiamo dell’hashtag #FERRETTITIME ha lanciato una campagna di storytelling che mostra il brand calato in vari aspetti della vita della quotidianità del consumatore

food marketing

Il food storytelling sull’Altrove.

Arriviamo infine alla quarta potenzialità del food storytelling, quella del creare nuovi mondi, degli Altrove. E trasportare lo spettatore verso una dimensione magica, bucolica, è la strategia ultradecennale del Mulino Bianco, che ha fatto dei suoi spot ambientati in campagne fiabesche e famiglie felici il suo marchio di fabbrica.

Come realizzare il food storytelling.

Come abbiamo visto le vie del food storytelling sono numerose, e si adattano a ogni budget e tipologia di impresa agroalimentare, dalla multinazionale del food alla startup, passando per le piccole ma consolidate aziende agricole.

Il video storytelling: cos’è e come realizzarlo.

Ovviamente il più gettonato e potente rimane il video storytelling, che colpisce le retine e i cuori di migliaia di spettatori destinati a tramutarsi in clienti. Il video storytelling è l’arma vincente su YouTube, in tv e nelle conferenze aziendali.
Realizzare un contenuto video tuttavia richiede un certo budget, che va dai 10’000 € per un semplice video in animazione digitale a cifre ancora più elevate. Questo perché comprende il salario del regista e di tutta l’equipe, e la complessa realizzazione di un video che ha numerose variabili e sotto-variabili di cui tenere conto (fra cui anche viaggi per raggiungere la location del video, le stesse condizioni atmosferiche in cui verrà girato…). A ciò si aggiungerà anche il budget da investire su Google Adwords e/o Facebook Ads nel caso vogliate girare una campagna di video-marketing sul web.
Esiste tuttavia l’opportunità di girare video più “easy” montando foto del prodotto alternate a didascalie in cui si racconta a parole la storia e la mission aziendale. Per montare video di foto esistono software professionali come Adobe Premiere e Final Cut (su Mac Book) ma anche tools gratuiti e più semplici da usare come la piattaforma Thematic. Per lo storytelling di PMI alimentari a vocazione regionale segnalo Odyssey, piattaforma specializzata nello storytelling geolocalizzato.

Non solo video: altre risorse visual per il food storytelling.

Se siete una startup o comunque una PMI a corto di budget potete anche accantonare il video e sfruttare il visual su altri media, come le foto e le grafiche.
Oltre alle classiche, inflazionate foto delle ricette su Instagram precedute dall’hashtag #foodporn esiste un altro modo per raccontare i prodotti, lo staff e la propria azienda: il tool Steller. Questa piattaforma è ormai una sorta di social, dov’è possibile caricare foto della propria attività corredandole di layout e didascalie accattivanti. In alternativa un tool versatile che permette di sfruttare al meglio i contenuti fotografici è Exposure, che però richiede un abbonamento minimo di 5 $ mensili per essere sfruttato a 360°.
Inoltre, sempre se siete una PMI che guarda al proprio risparmio, potete raccontare voi stessi e la vostra attività commissionando a un’agenzia pubblicitaria un catalogo cartaceo fatto di parole e foto, come ha fatto l’impresa viticola Fattoria Nicodemi 
http://www.dispenserstudio.it/projects/brand-strategy-nicodemi-allevatori-della-vite/
Qui immagini e parole hanno dato corpo all’avvincente, ironica epopea di due fratelli romani calati di punto in bianco nell’azienda viticola del defunto padre.

E tu? Come vuoi raccontare la tua storia imprenditoriale?

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