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Realtà aumentata (AR) e Augmented Advertising: 5 case histories di successo

Realtà aumentata (AR) e Augmented Advertising: 5 case histories di successo

Che cos’è la Realtà Aumentata (AR)?

Negli ultimi anni la Realtà Aumentata (per brevità “AR“) è sulla bocca di tutti ma in che consiste questa tecnologia che, dai progettatori ai semplici curiosi delle fiere a tema digital, desta tanto entusiasmo? Bastano pochi clic su Google per sapere che l’AR permette agli utenti una percezione della realtà ampliata con ulteriori informazioni.
Resta da capire come ciò avvenga nell’atto pratico, ma ci arriveremo fra poco. Avete presente quando il vostro smartphone riprende la realtà corredandola di elementi virtuali, come è accaduto qualche tempo fa con Pokèmon Go? Ecco, il famigerato gioco della Nintendo si è avvalso proprio della realtà aumentata. Lo stesso si può dire di Snapchat, che permette di riprendere in video una persona alterandone i lineamenti con divertenti adesivi digitali.
L’AR, tuttavia, è possibile anche con altri devices, tipo un pc dotato di connessione a internet e GPS e supportato da webcam e marcatori ARtags. Gli ARtags fanno infatti sì che, durante la ripresa video con la webcam, la realtà coesista con elementi virtuali, i quali sono spesso realizzati con Adobe Flash.
Un altro noto applicativo della realtà aumentata sono i visori, una sorta di occhiali tecnologici che ci permettono di visualizzare un mondo reale “arricchito” da informazioni che, a occhio nudo, sarebbero inaccessibili. Fra i visori più noti vi sono quelli ideati dai colossi del digital: Google Glass e Microsoft HoloLens. Il primo di questi visori fu tuttavia ideato da Ivan Sutherland nel lontano 1968, il che dimostra come, da allora, ci fossero voluti oltre 40 anni per capire le potenzialità offerte da questi “occhiali giocattolo” e dall’AR.

Augmented Advertising: 5 case histories di successo

L’impiego dell’AR nei videogiochi e l’aspetto da giocattoli hi-tech dei visori non devono trarci in inganno: la realtà aumentata non è un gioco. Non è divertimento fine a sé stesso e senza risvolti utili.
Negli ultimi anni si è infatti assistito a un fenomeno interessante nell’alveo del digital marketing: quello dell’augmented advertising, ossia la pubblicità che sfrutta le tecnologie della realtà aumentata. Perché l’AR, proprio facendo leva sull'”effetto wow” negli spettatori, è già stata lo sponsor di tanti, noti brand. Vediamo quali.

1) Lego

Il noto marchio danese di giocattoli per bambini ben si presta all’uso e allo spirito ludico dell’AR. Infatti, dal 2009, in tutti i Lego Store delle installazioni permettono ai piccoli visitatori di ammirare su uno schermo il “prodotto finale” delle costruzioni. Basta avvicinarsi allo schermo con una confezione Lego e sarà possibile scorgervi, come per magia, l’elicottero di mattoncini assemblabili nella sua interezza. Cliccare qui per credere.

2) BMW

La realtà aumentata, come abbiamo già detto e ribadiamo, non è tuttavia legata solo al mondo dei giochi e videogiochi. Essa trova sbocco anche in settori dalla clientela più adulta, come le automotive. Tanti sono i brand automobilistici che hanno accolto l’invito dell’AR, fra cui BMW. Proprio dalla sinergia fra BMW, Accenture e Google è nata una nuova app: l’Augmented Reality Car Visualizer. Quest’app dal nome ambizioso permette al cliente di immergersi tramite app nella vettura ancor prima di entrarvi dentro materialmente. Qui il link che illustra l’iniziativa, lanciata nel 2017.

3) 3logic

Il caso BMW ci insegna anche un’altra cosa: la realtà aumentata permette all’utente di avventurarsi nell’ignoto. Di esplorare. E non solo l’abitacolo di un’auto ma il mondo. E proprio questo link fra AR ed esplorazione la rende una tecnologia ricca di sbocchi nel settore turistico. Ben lo sa la software house 3logic, che ha sviluppato due app turistiche. La prima, Visito Tuscany, permette all’utente di visualizzare informazioni su gran parte dei monumenti di Firenze, Pisa e San Gimignano. Il team di 3logica ha poi sviluppato con NetWise la app Visit Trentino, che fornisce all’utente mappe dei luoghi da visitare, la possibilità di salvare gli itinerari preferiti e di funzionare anche laddove il segnale a internet possa mancare.

 4) Ikea

Con Ikea la realtà aumentata permette non solo di esplorare nuovi spazi, ma anche di arredare quelli di casa. Ancora una volta con una app: Ikea Place. Inaugurata nel 2017, l’app permette all’utente di arredare virtualmente la propria casa dei sogni con gli arredi dell’azienda svedese. Arredi che appaiono sullo schermo a grandezza naturale e con realistici effetti di luce e ombra. La app ha però due difetti: è riservata agli utenti Apple (purché siano muniti di sistema operativo iOS 11) e non è, al momento, disponibile negli Apple Store in Italia. Per il momento potete comunque ammirarne le potenzialità qui

5) Domino’s Pizza

A “gustare” l’opportunità della pubblicità aumentata sono state anche i brand della ristorazione, fra cui Domino’s Pizza. La catena di pizzerie ha deciso di puntare su cartelloni dai quali è possibile ordinare la pizza tramite la app Blippar, con la quale i cartelloni sembrano “prendere vita”. Incredibile a dirsi ma tutto vero se cliccate qui.

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