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SEO Audit: come analizzare e ottimizzare un sito.

SEO Audit: come analizzare e ottimizzare un sito.

SEO Audit: cos’è e a cosa serve

La SEO Audit è l’analisi di un sito sotto tutti i suoi aspetti, ossia:

  • concorrenza (esaminando i siti dei competitors)
  • fattori on-site (struttura del sito, codice HTML, etc.)
  • contenuti (articoli, pagine, tag, etc.)
  • fattori off-site (come i backlink che puntano al proprio sito)

Tale analisi, così strutturata, serve a capire quali fattori impediscono al tuo sito di “decollare” in prima pagina su Google. Una volta vagliati i punti di forza e i punti deboli di un sito, sarà infatti più facile capire da dove partire per migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca. Perché un sito più curato nell’HTML e nei contenuti, facile da navigare e con backlink migliori non solo ha più probabilità di arrivare primo su Google, ma anche di attrarre più utenti. E più utenti lo visiteranno, più in quella massa di visitatori troverai i tuoi clienti.
Nei prossimi paragrafi vedremo anche come realizzare una SEO Audit passaggio dopo passaggio e quali tools possono essere i nostri alleati in questo lavoro.

Come realizzare una SEO Audit: l’analisi dei competitors

Dopo aver effettuato una preliminare analisi di mercato potrà avere inizio la SEO Audit vera e propria. Essa, come abbiamo anticipato, si articola in diversi sottopassaggi, primo fra tutti l’analisi dei competitors. Anche questo passaggio si snoda a sua volta in punti, che dovranno rispondere a domande come:

  • chi sono i miei competitors?
  • che parole chiavi usano?
  • come sono strutturati i loro contenuti (blog post, video), prodotti, servizi ed eventuali offerte?
  • come sono strutturati i loro siti?

Trova i tuoi competitors tramite le keywords

Da un punto di vista SEO è bene individuare le keywords più importanti del proprio settore. I tools che ci affiancheranno in questo non mancano: si vedano il Keyword Planner di Google Adwords, Ubersuggest e la funzione Competitor Organici di Seozoom. Tali tools (a patto, ricordiamolo, di aver fatto un’intelligente analisi di settore a monte), ci riveleranno quali portali sono meglio posizionati per le keywords che ci interessano. Questi portali saranno i nostri effettivi concorrenti, di cui dovremo analizzare anche i contenuti (non solo articoli ma anche prodotti, servizi, ). Quando analizziamo i blog post e le parole chiavi dei nostri competitors è bene tenere a mente una cosa: le keywords generiche (ad esempio, “scarpe online” con volumi di ricerca molto più elevati rispetto alla più specifica “come acquistare scarpe online”) sono troppo competitive, quindi meglio posizionarsi con parole chiavi un po’ meno ricercate ma con meno concorrenza.

Analizza il grado di brand awareness dei tuoi competitors

Per capire quanto i brand dei tuoi concorrenti siano gettonati come chiavi di ricerca fra gli utenti ti basterà digitare in Seozoomprodotto/servizio + nome del brand” oppure parole chiavi informative legate a tematiche del brand (cfr. “come preparare una cheesecake con la Philadelphia”). Più i volumi di ricerca per tali chiavi saranno alti più sarà alta la brand awareness del tuo competitor. Facciamo quindi questo lavoro per ogni competitor che abbiamo individuato e ricaveremo le ricerche medie mensili per ciascun brand.

L’analisi on site dei siti concorrenti (e del nostro)

Blog post, video, offerte, informazioni di contatto, partita IVA, etc. sono solo una parte dei fattori on site. La parte più “tecnica” della SEO Audit sul sito passa in rassegna:

  • la struttura interna del sito (che deve essere lineare, permettere all’utente di esplorarla con facilità, senza perdercisi).
  • il codice HTML che è fatto di tag, di script ed è di fatto lo “scheletro” del sito che il crawler del motore di ricerca dovrà leggere.
  • la presenza o meno di broken links, ossia link rotti che puntano a pagine non più esistenti (i famosi “errore 404” e “errore 500”). Tali link possono essere rilevati col tool Ahref, che oltre a questo dei link in questione rileverà la quantità, se sono in entrata o in uscita, e visualizzerà gli anchor texts che li accompagnano.
  • la presenza o meno di pagine e articoli duplicati eliminando gli url di quei contenuti che Google potrebbe percepire come doppioni.

Per una SEO Check completa, che non escluda nessun parametro del sito, si dovrà seguire una checklist il più meticolosa possibile, che non trascuri nessun aspetto. E questo vale tanto per i siti dei competitor (che possiamo prendere come fonti di ispirazione quando fanno meglio di no, oppure aggredire quando fanno peggio)

… e quella off site

Per quanto riguarda i fattori off site sono principalmente due:

  • i backlink, vale a dire i link esterni che puntano al nostro sito e a quello del nostro competitor (controllando se provengono da siti autorevoli o meno, e questo potrebbe offrirci spunti su come migliorare le nostre strategie di link earning per ricevere link dai portali più autorevoli del nostro settore)
  • la fama del brand nei canali social, testimoniata da condivisioni, commenti, likes. Questo perché anche se i social media sono esterni al sito possono influenzarne il rendimento e la popolarità.

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